lunedì 6 settembre 2010

Dennis Lehane - L'ISOLA DELLA PAURA (Arcangela)

“Dobbiamo sognare i nostri sogni e dar loro vita?”
Elisabeth Bishop. Question of travel
Arcangela Cammalleri
Questo romanzo è un thriller ad alta tensione, psicologico e coinvolgente. La trasposizione cinematografica di Martin Scorsese ricrea le stesse atmosfere cupe e claustrofobiche del libro, scene apocalittiche  durante l’imperversare dell’uragano e personaggi tetri e foschi, alcuni dei quali hanno solo parvenze umane. L’isola è la protagonista assoluta della storia, una cosa che cattura nelle sue spire chi approda e  non sa che è un viaggio senza ritorno. Ciò che appare sembra, ma non  è reale; la vita reale è labile come foschia che dirada all’orizzonte, solo gli incubi depredano il cervello umano e come alieni invadono i gangli nervosi. L’agente federale Teddy Daniels, eroe di guerra (nella seconda guerra mondiale), porta i suoi fantasmi interni sull’isola. Nel settembre del 1954, da Boston dove abita, è inviato nell’isola di Shutter, a Ashecliffe Hospital, un manicomio criminale per indagare la scomparsa di una  certa paziente, Rachel Solando. La trama non si può raccontare, come ogni noir, degno di questo nome, deve rimanere nel mistero e solo chi lo legge può trarne le sue conclusioni. Ma si può sottolineare i temi di fondo sottesi alla storia: la guerra che fabbrica eroi mediante omicidi legalizzati e devasta il cervello e il fisico fino, a volte, all’annientamento, le pratiche psichiatriche da camicia di forza e pene detentive, spacciate per cure per le malattie mentali, la società americana con i suoi perversi meccanismi di supposta autodifesa che annega i suoi fantasmi nell’alcool e in un rigido moralismo patriottico. Un finale aperto sorprende e le ultime pagine e le ultime righe sono un colpo mancino da parte dell’autore assestato con astuzia e con una buona dose di perfidia. Lambiccarsi il cervello e indurre alla riflessione sono i messaggi sublimali che Dennis Lehane lancia al lettore. Come rimanerne? Delusi? No, perché il protagonista ci entra nella mente, in quel suo continuo arrovellarsi; le visioni, i sogni, sono così fisici da frantumare l’interezza dell’io. Le sue sofferenze, così tangibili, dilaniano ogni fibra del suo corpo che sembra quasi di sentire  e percepire, attraverso le pagine, tutte le sensazioni  più intime. I traumi passati diventano un’arma che si ritorce su se stessi, ci sono esperienze, quali la guerra, la morte violenta che inesorabilmente l’animo, sconvolgendo la psiche. In questa narrazione l’amore del protagonista per la moglie è totalizzante, terribile “segnanoLei era stato tutto l’amore che avesse mai provato” e questo amore è descritto come gioia, esaltazione prima,  sofferto, tormentato  e senza tregua dopo, consuma il suo spirito. Lehane coglie ogni dettaglio dei sentimenti che vivono nella mente di Teddy, esplora l’animo umano con grande psicologia. E come se svegliasse la memoria intorpidita dal troppo dolore e scavando in profondità facesse affiorare tutto l’indicibile non altrimenti sopportabile. La verità non sempre è il bene, l’apparenza di essa è eticamente accettabile quando la pretesa di possedere una verità assoluta  è relativa all’individuo.  Una bella scrittura, una bella riflessione sull’uomo quando la sua vita si trasforma in dramma e tutto precipita, uno dei motivi per leggere questo libro ed apprezzare l’intenzione profonda che muove l’autore a raccontare questa vicenda.

 

  Dennis Lehane.  Di origine irlandese, vive a Boston, dove ha ambientato tutti i suoi romanzi. Dopo aver fatto i mestieri più disparati, si è dedicato interamente alla scrittura. I suoi romanzi sono venduti con grande successo in tutto il mondo e pubblicati in Italia da Piemme. Tra gli altri ricordiamo La casa buia. Gone Baby Gone, diventato un film per la regia di Ben Affleck. Mistic River. La morte non dimentica, bestseller internazionale da cui è stato tratto il celebre film di ClintEastwood, e Quello era l’anno, con cui si cimenta nel grande romanzo epico. Da L’isola della paura Martin Scorsese ha tratto il film Shutter Island, con Leonardo DiCaprio e il Premio Oscar Ben Kingsley.






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