lunedì 6 settembre 2010

Luigi Imperatore - INTRIGHI E NOBILTA' (Sonia)

Intrighi e nobiltà.
Forse amo gli intrighi un po’ meno la nobiltà, di sicuro non amo
particolarmente i gialli.
O, in genere, non adoro i libri di genere (amo le parole che fanno a botte,
però).
Tutta questione di gusti, come sempre.
Per andare contro me stessa, ho preso tra le mani questo piccolo libro,
genere
giallo, copertina anch’essa gialla.
Ho incontrato tanti personaggi che soavemente calcavano le scene di questo
piccolo paese di provincia.
Un paesino normale, piccolo, dove poco e niente succede. La pioggia, una
birra
al bar, una chiacchierata con gli amici, una bella ragazza. Storie
raccontate,
passati che diventano piccole leggende.Leggende che non passano.
E della natura del piccolo paese incontriamo tutti i pro e tutti i contro.
Ogni evento, è destinato a produrre una eco. Grande o piccolo che sia l’
evento, questo non rileva: l’importante è parlarne perché non c’è neanche un
piccolo spazio per i segreti. Nè un ripostiglio, nè una cassetta di
sicurezza.
Tutti sanno tutto di tutti e la privacy è collocata in un albero troppo alto
per essere colta, un bene irraggiungibile.
Emerge repentinamente dalle prime pagine quella ancestrale e immortale linea
di demarcazione tra le persone comuni (poveracci direbberro "nobilmente" i
nobili) e i nobili. Linea di demarcazione che viene puntualmente tracciata
(ahimè la storia insegna) dall’arroganza del conte. Figura, quest’ultima,
che
non appare ma che si impone. La prepotenza, d’altronde, non ha bisogno di
essere annunciata, si sa. Ma anche questo rientra nell’ordine naturale delle
cose di quella vita….
La tranquilla quiete di questo ridente paesino, all’improvviso, subisce una
rottura.
Una rottura segnata da un fatto di sangue. Un omicidio.
E da questo fatto, nel tiepido cielo di quella mite realtà paesana, iniziano
vorticosamente, come uno sciame impazzito di api, a svolazzare mille
domande,
mille dubbi.
Dubbi che assillano e che, come una irrefrenabile di catena di Sant’Antonio,
generano altri dubbi , malignamente forieri di altri dubbi ancora.
In questo clima tetro, un gruppo di amici decide di svolgere indagini
parallele a quelle ufficiali.
Un po’ perché la vittima era un loro amico, ma anche per vivere un’avventura
della quale forse avevano bisogno come di un bene che non sapevano,
consciamente, di volere. Per andare avanti, per sentirsi eroi, per sfuggire
alla monotonia loro continua compagna di vita.
Saranno loro che, senza mai vestire i panni dei supereroi televisivi,
arriveranno alla soluzione del fitto mistero.
Divengono eroi, credibilissimi eroi.
I loro corpi non subiscono allucinate mutazioni, non indossano mantelli
fluorescenti o inusuali abiti da scena: conservano la loro semplice identità.
Il tutto è raccontato da Imperatore con uno stile lineare, cristallino.
Mi è parso di vedervi, in qualche modo, le atmosfere di Camilleri, senza
però
che sia possibile individuare una abdicazione da parte dell’autore al
proprio
stile che rimane il Suo e solo il suo..
Gialli ? Mai dire mai.

Recensione di Sonia Argiolas

Mentre il Maresciallo Scognamiglio indaga per risolvere un efferato omicidio
avvenuto in un piccolo paese, tre meccanici si muovono in direzioni opposte,
ma
per raggiungere lo stesso scopo: trovare l'assassino. Fra ostacoli, colpi di
scena e eventi inaspettati Gigi, Carlo e Paolo si troveranno catapultati in
un
mondo, quello del lusso e della criminalità, che non conoscevano e che
riserverà loro innumerevoli sorprese. Chi alla fine riuscirà a scoprire
l'omicida e lo assicurerà alla giustizia?
NOTE DI COPERTINA
 

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